Il canto del campo di grano
film
AGRICANTUS, NUOVO DISCO E NUOVA VITA A BARCELLONA
Jun 4th
Di Paola Grieco
Foto di Fabio Pitrola – www.spaghettibcn.com
Barcellona città dall’energia positiva? Nell’attuale situazione economica, in cui la Spagna è un poco la pecora nera dei paesi della zona euro, il bel capoluogo catalano pare proprio mantenere i suoi principali atout agli occhi degli espatriati italiani: qualità della vita e buona energia. Il flusso degli italiani è senz’altro diminuito rispetto ad alcuni anni fa, ma continua per motivi diversi e il gruppo più ridotto e selezionato si ingrossa con artisti noti, come, Tonj Acquaviva e Rosie Wiederkehr, componenti di spicco del gruppo Agricantus, stabilitisi recentemente in città.
Bandleader e fondatore dello storico gruppo di world music lui (percussioni e voce), compositrice e voce inconfondibile lei, i due formano un sodalizio artistico da circa 20 anni, ma, se si contano gli esordi, gli Agricantus sono “alive and kicking” da quasi 30.
Autori e interpreti di bellissime melodie mediterranee – di matrice siciliana almeno all’inizio – gli Agricantus ospitano nei loro dischi le voci e le percussioni arabe, le chitarre dei Tuareg, i mantra dei monaci tibetani … Un vero e proprio condensato di suggestioni, liriche e parole “provenienti dal mondo”. E per chi si domandasse che fine avesse fatto questo gruppo oggi più che mai cosmopolita – Sicilia, Sardegna, Svizzera, Argentina, Cina, Svezia … le terre d’origine dei nuovi e vecchi componenti della band – ci sono novità che bollono in pentola. Un nuovo disco è in uscita in autunno, il cui filo conduttore sarà il mare Mediterraneo, e una tournée che porterà la band, oltreché in Italia, in Argentina, Giacarta, Thailandia. Continua, inoltre, la fitta collaborazione con Amnesty International, con cui la band sta producendo numerosi video su tematiche d’interesse comune, Unicef, Emergency.
Tonj ci ha accolto nella sua bella dimora barcellonese, situata ai piedi delle colline che ospitano il Parc Güell. All’ombra di un albero di limoni carico di frutti profumati – e poteva mancare questo nel giardino di un siciliano doc? – Tonj vive con la sua compagna (nonché manager del gruppo) Natacha Tanzilli e la loro bambina di 4 anni, Miriam.
Vi raccontiamo “l’espatrio”, in tempi di crisi, nelle testimonianze del palermitano Tonj e la svizzera Rosie. Quest’ultima non è alla sua prima esperienza di “salto delle frontiere”: dalla Svizzera all’Italia, alla Spagna.
VVC. Rosie, cominciamo da te, di dove sei e quali passaggi hai fatto per arrivare a Barcellona?
Rosie Wiederkehr. Io sono di Lucerna (Svizzera). Sono “alpina” e il mio primo cambiamento di vita all’estero è stato quando sono passata dalla Svizzera in Italia, a Palermo, per unirmi agli Agricantus, una ventina d’anni fa. Poi ho vissuto in Toscana (in Maremma) e per tanti anni a Roma. Ora vivo a Barcellona da circa due anni.
VVC. Tonj, e il tuo percorso?
Tonj Acquaviva. Io sono palermitano e a Palermo, circa 30 anni fa, sono “nati gli Agricantus con Mario Riva, Mario Crispi, Giuseppe Panzeca e poi, Rosie, che è rimasta. Oggi siamo un po’ cambiati, evoluti sia musicalmente che per quanto riguarda la componente umana, ci sono professionalità nuove e altre che hanno preso altre strade. Noi siamo sempre stati un po’ in giro per il mondo, per la nostra musica, le nostre ispirazioni, e prima di approdare a Barcellona avevo già vissuto all’estero. Da due anni la mia base è qui, assieme alla mia compagna e alla nostra bambina.
VVC. Perché avete scelto Barcellona?
R.W. È una bellissima città e si vive molto bene. La vita quotidiana è molto semplice, se paragonata a quella di Roma: un vero spasso. E poi apprezzo molto il rapporto con la gente e, naturalmente, il mare, fonte infinita d’ispirazione. È una scelta più personale che professionale. Penso che sia importante che la vita quotidiana rispecchi il tipo di persona che sei. Se vivi in un posto dove devi continuamente lottare contro una mentalità che non è la tua, ti logora e questo logora anche la creatività, a lungo andare. Qui mi sento alleggerita.
T.A. La scelta, in sostanza, è legata all’energia. Tutto sommato, noi abbiamo sempre trasformato persino i momenti di crisi in musica, però un supporto è necessario. Ma là dove alla fine ti senti molto solo, in solitudine, la tua energia comincia a scemare e rimanere sul posto non serve più ne a te, né agli altri. Io ho viaggiato molto, ma quando sono arrivato qui … è stata un poco una rivelazione, mi sono chiesto se in “un’altra vita” non ci avessi già vissuto …
VVC. Voi siete arrivati qui nel pieno di una profonda crisi economica, che scuote la Spagna da almeno quattro anni e non ha risparmiato il capoluogo catalano. Che differenza c’è tra l’affrontare la stessa crisi, che è comunque globale, a Barcellona e a Roma?
T.A. Abbiamo lasciato l’Italia perché avevamo la sensazione che il paese si disgregasse. Dopo un ventennio vissuto come il nostro, la crisi che già era in atto almeno due anni, e che oggi sfocia in situazioni terribili come i suicidi di persone rovinate economicamente, ha portato la gente a chiudersi. Molti miei amici non uscivano più di casa … Un individualismo sfrenato, inteso nel senso negativo del termine, ha preso il sopravvento. La gente si è ritrovata senza soldi, depressa … Vivere in Italia e vivere in Spagna in questa situazione fa una grossa differenza. E la differenza è, intanto, nei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, e poi nel come la gente affronta le cose. Tenendo fermo il punto che, finalmente, anche in Italia, si sta reagendo, e si sta reagendo bene, il fatto di avere poche o scarse infrastrutture ha ammorbato ancora di più quella che è la situazione italiana. Ci siamo tenuti per trent’anni una situazione impressionante, cioè un tappo enorme. In Italia abbiamo un problema: … questa riverenza verso il potente di turno, questo fascino verso il potere che ci fa accettare cose che in altri paesi non sarebbero tollerate …
R.W. Io seguo molto i movimenti e, in particolare, il movimento 15-M (gli indignados) qui a Barcellona. Qualche giorno fa ero in Plaça Catalunya dove c’è stato un enorme assembramento di persone, giovani, anziani, gente di tutte le età, per il primo anniversario della nascita del movimento, avvenuto nel maggio del 2011. Si è parlato di tematiche importanti: scuola, sanità, economia, finanza … Sono state discusse delle idee interessanti. Lì per terra sulla piazza, in mezzo a tutti, ognuno prendeva la parola, si discuteva in modo pacato e civile. Una cosa è certa, io sono convinta che sia necessario cambiare il sistema finanziario, almeno in Europa, perché è già chiaro che così non si può andare avanti. Questo movimento, sorto da un motto d’indignazione è cresciuto e, con le misure che si stanno prendendo in Spagna, che non risolveranno il problema e si fa sempre più forte. Ho la speranza che, grazie alla grande capacità dell’aggregazione dei cittadini, si potrà alla fine cambiare qualcosa. Anche in Italia ci sono movimenti, gente positiva che vuole, tenta di reagire, ma noto una forte polemicità. È questo il problema. Questa spiccata tendenza alla polemicità eccessiva non fa che aumentare il rancore, la conflittualità ed è, probabilmente, quello che alimenta i problemi, impedisce di cambiare lo status quo. Quello che ho notato a Barcellona è una forte volontà propositiva, il tentativo di fare qualcosa insieme agli altri per il bene comune. Questo mi fa sentire meglio e mi da speranza per il futuro.
Il sito ufficiale degli Agricantus: www.agricantus.info
Agricantus: lamenti touareg sulle rive mediterranee.
May 2nd
Agricantus: lamenti touareg sulle rive mediterranee.
È immaginifica la musica degli Agricantus. Disegna scenari, paesaggi. Evoca stati d’animo. Proietta visioni… Rosie Wiederkehr, la cantante svizzera che si esprime in tutte le lingue del mondo, usa i vocalizzi laceranti delle donne Touareg. È una musica senza tempo. È il lamento delle donne berbere, il suono delle tribù nordafricane, è il canto dei touareg e della loro passionalità. Un’unica canzone, struggente e malinconica quanto un’Isola non trovata, quanto può essere il rimpianto, quanto sa essere un nodo di lacrime che non si scioglie. Musica forte che alterna ombre a sprazzi di luce, toni assolatissimi a echi bui, intimi, profondi. Affresci siciliani che odorano di polvere, di Maghreb e di Mediterraneo. È possibile irrigare il deserto con una canzone? Combattere la siccità a suon di musica? Estinguere la sete con un videoclip? Queste domande Tonj Acquaviva deve essersele poste diverse volte prima di trovare la risposta. Da molti anni infatti il leader degli Agricantus, forse il più famoso gruppo di world music italiano, è riuscito a tradurre la sua anima di viaggiatore e l’amore per l’Africa subsahariana in progetti musicali. I suoi lavori vivono della contaminazioni fra strumenti etnici ed elettronica, parlano le lingue e i dialetti portati dal vento del deserto. Quando questo avviene, il risultato che si ha è molto più che un genere o un progetto musicale: è una missione. È proprio questo gruppo, il cui nome significa “canto del campo di grano”, a possedere l’indole forte di chi vuole riscoprire e far risuonare ancora i motivi e le atmosfere delle musiche etniche che tanto caratterizzano il Mediterraneo e le differenti culture dei suoi popoli. Da quasi vent’anni, infatti, gli Agricantus creano con grande successo un sound nel quale la tradizione incontra le sonorità d’avanguardia per dare vita a un genere che abbraccia tante etichette senza mai “trovare” la propria. Gli album che ho incontrato “percorrendo” la loro carriera miscelano realtà sonore che partendo dai vocalizzi siciliani muovono verso motivi orientali, passando per melodie ipnotiche. … Senza dimenticare tra l’altro, l’uso di testi in spagnolo, francese, tedesco, inglese e latino. Un agglomerato multiculturale, un melting point, un impasto che ci ricorda le nostre radici e che non può che affascinare con le sue mille forme. Felice 1° Maggio a a tutti voi.
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La musica suona al ritmo dei diritti umani
Feb 6th
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La musica suona al ritmo dei diritti umani
Dopo un 2011 al fianco di tanti grandissimi artisti come Sting, Santana, Afterhours, Simone Cristicchi, Tetes de Bois e ancora Paolo Fresu, Africa Unite, Agricantus e Alessandro Gassman, il 2012 dello Human Rights Tour 50° riparte con nuovi e vecchi amici che hanno deciso di celebrare insieme ad Amnesty International il 50° anniversario dell’Associazione.
LITFIBA
Dopo il successo del “Litfiba Reunion Tour” del 2010 e del doppio album live “Stato Libero di Litfiba”, la band presenta il nuovo disco di inediti “Grande Nazione” unendosi ai festeggiamenti per i nostri 50 anni con tre date:
– 02 Marzo – Nelson Mandela Forum, Firenze
– 06 Marzo – Mediolanum Forum, Assago (MI)
– 10 Marzo – Palalottomatica, Roma
Per tutte le info sul gruppo, sul nuovo album e date su: http://www.litfiba.net
GIOBBE COVATTA
“Niente progetti per il futuro” spettacolo teatrale con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti sarà in Tournée in tutta Italia nella prima metà del 2012. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo nel 2011 e come sempre un grande amico di Amnesty International, Giobbe Covatta, ha voluto essere nuovamente al fianco dell’associazione per poter celebrare il suo 50° anniversario. Info su: http://www.sosiapistoia.it/spettacoli/niente-progetti-per-il-futuro/
IVANO FOSSATI
È partito il 9 novembre dal Teatro degli Arcimboldi di Milano il Decadancing Tour di Ivano Fossati che con la sua band vuole offrire al pubblico un concerto vigoroso e intenso che sia anche solare e divertito.
Come ormai è noto, sarà l’ultima tournée di questo grande amico di Amnesty International che non solo ha aderito allo Human Rights Tour 50° ma ha anche deciso devolvere all’Associazione parte del ricavato della vendita del suo merchandising (magliette, borse, tazze e notes), che riporta la dicitura “Ivano Fossati sostiene Amnesty International”. Per maggiori info sul tour: http://www.fepgroup.it/artista/ivano-fossati o http://www.ivanofossati.com/
GIANMARIA TESTA
È uscito il 17 ottobre 2011, il nuovo lavoro discografico di Gianmaria Testa, “VITAMIA”, 11 tracce che rappresentano una riflessione personale e sociale lunga 50 anni, 18 mila giorni (come recita il titolo di una delle canzoni dell’album), un affresco sentimentale e umano che come la vita porta con sé diverse sfumature e diversi colori musicali.
Gianmaria Testa che ha dato la sua adesione allo Human Rights Tour 50°. A questo link l’elenco completo delle date del tour teatrale “18mila giorni – Il Pitone” con Giuseppe Battiston e per la regia di Andrea Bajani: http://www.produzionifuorivia.it/ProgettiNovita/mila.php
VINCENZO FASANO
È uscito ad Ottobre per Eclectic Circus “Il Sangue”, album d’esordio di Vincenzo Fasano. Questo giovane cantautore nasce a Mantova da genitori siciliani. La sua musica è fortemente influenzata dalla mescolanza di culture, di Nord e Sud e dalle esperienze che hanno accompagnato le sue origini. Con grande entusiasmo ha aderito allo Human Rights Tour 50° e porterà le celebrazioni per i 50 anni di Amnesty International in tutta Italia. Tutte le date dei suoi concerti su: http://www.eclectic-circus.com/
SUSANNA PARIGI
Interprete sofisticata e autrice di grande spessore, Susanna Parigi è stata pianista di Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e vocalist di Raf, suona la fisarmonica, canta, scrive i testi, la musica e gli arrangiamenti delle sue canzoni. Chansonnière fiorentina ma trapiantata a Milano, propone un genere originalissimo che potrebbe essere definito “pop letterario”. Tutte le info su di lei: http://www.susannaparigi.it/
E GLI APPUNTAMENTI NON FINISCONO QUI!
Scopri tutte le nostre iniziative vicine a te: presentazioni, mostre fotografiche e tanto altro!
Musiche AGRICANTUS per “L’Arte racconta” su Rai1
Dec 11th
Nuove musiche per la serie di documentari “L’Arte racconta” di Federico Cataldi, che andranno in onda su RAI1